sabato 15 gennaio 2011

Fortezza

A volte, confondo il pensiero con la realtà.

Chiusa nell’alto di una fortezza, osservo.  

Sono presente, fisicamente, ma spesso molto più lontano di quanto non si possa pensare.
Affogo nei ricordi, o rimembro i dolci sorrisi.
Lascio che il sole mi sfiori il volto o che la pioggia nasconda le mie lacrime assenti.
Il cuore batte e l’animo arde costantemente.  L’apparente staticità nasconde un mare impervio.

Riapro gli occhi sul mondo reale. Che poi, in fin dei conti, non so quanto reale possa essere, inevitabilmente filtrato dalle prospettive della nostra mente: Un’intersecarsi di linee, gesti, odori, sapori, in cui tutto è passione.
Dall’atto più semplice, e scontato, a quello più deciso e sfrontato. 

A volte, mi perdo io stessa in questa alta fortezza, mutevole, altera , impenetrabile e spesso imperscrutabile per il pellegrino che suona alla sua porta; Ma una volta varcata la sua soglia, sarà come leggere dalle sue vetrate, battute dal vento o invase dal sole, luci e ombre di un cuore.  Di solida roccia, reggia e prigione, si staglia su indescrivibili colline, appare nel diradarsi della nebbia e scompare come un fulmine a ciel sereno.

M.R.


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