venerdì 2 gennaio 2009

Illusione infantile

Nello strazio che si diffonde, immobile, osservo.

Poggiando la testa contro al muro, ormai stanca, lascio che le mie gambe si flettano e si avvicinino al resto del corpo.. così caldo.

Il cuore palpita, con veloce lentezza, le labbra sono serrate, gli occhi lucidi, mentre, dal cantuccio oscuro, la mia attenzione è colta da un fascio di luce, e il mio sguardo si perde nella tua immagine: così bella, limpida e luminosa a tal punto da irradiare serenità.

E mi illudo.

Mi lascio travolgere da quella debole luce, ingannandomi, scioccamente nel credere che qualcuno possa comprendere, che qualcuno, lassù, mi possa proteggere.
Ed è quella debole luce che irradia la tua immagine, niente di più di un quadro, che mi fa sperare, che mi fa credere che per tutto ci possa essere un motivo, un perché.

L’assurdità di immaginare che il dolore e la rabbia, così profondi da far gemere il cuore e scuotere l’anima, possano un giorno cessare.
So, che non cesseranno.
Potrò solo, a volte, dimenticare; Ma come l’ombra manifesta la corporalità della materia, allo stesso modo il dolore segue la mia anima.

E chissà che non sia proprio quell’illusione a permettermi di sorridere, gioire e ridere ancora e ancora.