- - dopo la laurea, andate a vivere all’estero, perché in Italia, non avete speranze
- - non ambite ad un contratto a tempo indeterminato, ormai è pura utopia, la parola d’ordine è flexicurity
- - specializzatevi, formatevi, impegnatevi, fate anche qualche master se necessario, ma non crediate di essere pagati, perché dopo tanto studio, non sapete ancora fare nulla
- - sentirsi dire che tutti abbiamo le medesime possibilità, indipendentemente dall’estrazione sociale dalla quale proveniamo, perchè quello che conta è solo il merito! Per poi scoprire che erano, ovviamente, solo belle parole
- - la laurea in Italia, non è che un pezzo di carta, non è niente senza l’esperienza;
Sì, perché se cerco il primo impiego, devo già aver avuto esperienze lavorative
- - ambite pure ad un sicurezza economica, e a costruirvi una carriera se siete capaci, ma scordatevi di fare figli, le donne che scelgono di essere madri non vanno molto lontano
- - e se per merito ottenete un posto da ricercatori, farete meglio anche a cercarvi un secondo lavoro nel tempo libero
- - non siate idealisti, non preoccupatevi per gli altri, questo è un mondo di squali: “Mors tua, vita mea”
- - e poi, in fin dei conti, potete sempre sposare un uomo o una donna ricca, almeno vi fate mantenere
- - la laurea serve per lavorare, e una volta presa, spesso è un problema. Il mero desiderio di apprendere non è contemplato.
Con la divina commedia, ci faremo anche un panino, ma almeno noi abbiamo avuto l’opportunità di amarla e conoscerla: Questa è la vera vittoria, non toglieteci anche il piacere e la fatica di studiare, perché una società senza cultura, è una società, davvero, senza futuro.
Martina
Poche righe, tanto sdegno. I problemi non iniziano e non finisco certo in questi soli punti.